Erano anni che desideravo lavorare con Shobha, ma per vari motivi ho dovuto rimandare e, all’alba di un cambiamento radicale della mia vita, di una nuova vita direi, ho sentito che il momento era giunto e non dovevo perderlo. Ero certa che una voce femminile mi avrebbe aiutata a sentirmi a mio agio e a lasciarmi andare a livello emozionale, senza quella tendenza a tenere la guardia alzata che ho in molti contesti. La fotografia è un linguaggio che mi accompagna da quando ho 5 anni e che ho sempre ricercato, da affiancare ad alltri: ne ho bisogno senza sapere bene a cosa mi porterà. Ho fatto corsi, workshop ed altro, ci sono stati dei periodi in cui ero più contenta del risultato altri meno, ma non sono mai riuscita a trovare un modo di fotografare che sentissi davvero mio e questa credo sia davvero l’unica cosa che conti in ogni forma d’arte, trovare la propria voce. Ed è quello che desidero di più. Quando Shobha, quindi, mi ha chiesto che tipo di fotografia volessi fare e su cosa lavorare, le ho risposto sinceramente “Non lo so, voglio ripartire da zero, vorrei raccontare delle fiabe e la bellezza, con le mie foto. E vorrei imparare ad avvicinarmi di più alle persone per far loro le foto, perché tendo a bloccarmi.”
L’esperienza e la sensibilità umana di Shobha le hanno permesso di capire subito che cosa stessi cercando e come aiutarmi, a partire dagli esercizi di visualizzazione che mi ha fatto fare i giorni precedenti e che hanno portato ad una bellissima coincidenza. Logicamente non è che in due giorni abbia trovato la mia voce, ma analizzando le foto fatte, sia prima che durante, Shobha mi ha aiutata molto a capire i miei punti forti e quelli deboli: ad esempio ha sottolineato con chiarezza come la mia attenzione sia attratta da un’immagine interessante, ma poi si perda nel costruire il quadro, con poca cura di quello che nella foto, invece, non dovrebbe proprio entrare. Nei due giorni in cui abbiamo camminato insieme per Palermo, Shobha mi ha guidata, mi ha fatto conoscere luoghi e persone, persone a cui mi ha fatto avvicinare, e mi ha dato alcuni preziosissimi consigli che custodirò con cura cercando di metterli in pratica più che posso. Mi ha accolta in casa e seguita dal pre-scatto all’editing, con un amore e una cura davvero notevoli. Quello di cui più la ringrazio e sono felice è che mi sono sentita leggera, sorridente e disinvolta e che, al di là dei risultati fotografici, ho scattato con lo stesso spirito di quando ero bambina. Parto per la mia nuova vita con la sensazione di avere occhi nuovi e questo è un enorme dono.
Sono certa che sia solo un nuovo inizio per me da sola e con lei.
Grazie di cuore anche a Soraya per l’organizzazione, la compagnia e le chiacchiere.