India Gokarna 28 dicembre 2018 – 04 gennaio 2019
Antonella Catalano
(primo workshop con Shobha)
Un tempo vissuto lentamente. Un tempo vissuto pienamente. Ed é stata questa percezione “morbida” del tempo che mi ha permesso di vivere per la prima volta l’ India. Un’India inizialmente troppo grande per me.Tanti, forse troppi significati, troppa spiritualità… mi ha destabilizzata e disorientata i primi giorni. Grazie a Shobha ho cercato di immergermi in questo ambiente di cui sconoscevo tutto, ma che si è mostrato da subito accogliente. Ci si sente abbracciare di un abbraccio che non ti lascia più andar via pienamente.
È stato il mio primo workshop con Shobha. Lei è stata a dir poco preziosa in questo mio percorso. Ho voluto azzerare tutto (forse l’unico modo per poter capire… per poter fotografare) e mi sono lasciata portare mano nella mano dalle infinite parole e dai gesti (credo anche dai silenzi) che ci sono stati donati in questi giorni del workshop.
É stato un viaggio nella intimità di uno sguardo, nell’onestà di un sorriso, nella generosità di un grazie.
Ho ritrovato una semplicità che vivevo da bambina e che manca davvero non appena la ritrovi e la riassapori.
Immersa in questi colori unici e divini di Gokarna, non ho fotografato, sono stata fotografata nelle mie insicurezze, nelle mie convinzioni, strato dopo strato … ed è stata una vera fatica, lo dico con tutta sincerità, non perdermi nella banalità dei miei scatti.
Un grazie a Shobha e Soraya alla loro dolce professionalità. Ritorno in Sicilia, ma continuo questo viaggio dentro di me.
Grazie,
Antonella
Lucia Pulvirenti
(primo workshop con Shobha)
Se riuscissi a tradurre in luogo una magia di colori, luci e contrasti che ho sempre avuto nel cuore, se riuscissi a descrivere l’amore attraverso gli sguardi, senza parlare, un amore fatto di gesti e cose semplici e genuine, se dovessi descrivere un luogo che mi ha regalato gioia e serenità, non avrei alcun dubbio, lo chiamerei Gokarna, la mia India, il mio “luogo sicuro”!
Stefano Boschiroli
(primo workshop con Shobha)
In un mondo dove gli eccessi di stimoli sensoriali sono parte ormai della vita unama, fa nascere nell’essere umano la necessità di tranquillita e pace interiore e di ricerca di se stessi.
Alcune forme di ricerca come contemplazione, preghiera, puja, meditazione favoriscono questa ricerca che si focalizza in una voce solitaria dalle molte facce: La voce del silenzio.
Dal saper zittire prima gli simoli esteriori e successivamente quelli interiori può nascere questa ricerca della “voce del silenzio e da qui trovare poi quella desiderata tranquillità e pace interiore.
Non serve tuttavia fare sforzi sovraumani per dare il via a tutto ciò, basta iniziare con pochi brevi momenti.
Annamaria Laneri
(primo workshop di gruppo con Shobha)
Grazie Shobha, Grazie Soraya che mi avete avvicinata ad un Paese che poco conoscevo, avvolgendolo del profumo di dono non solo per la durata, ma anche oltre, essendo tornata più pacata, lenta, coi sensi più raffinati per accogliere e dare meglio il bello e il bene.
Con questo viaggio, il mondo che vivo ha mostrato di essere un drappo di tela che ho potuto strappare, ampliando orizzonti ameni, cieli tersi rispecchiati nell’acqua di un secchio con una rana, la vita.
Una vita dove il tempo è rallentato nei piccoli gesti degli occhi e delle mani, movimenti di corpi e di colori, soavi rituali in un rapporto profondo con la terra e la sua sacralità.
Un bambino che nasce, si aggiunge una carezza anche se c’è tanta fatica in tutte le mani; sulle bocche poche parole, sorrisi, amore, i capelli delle palme intrecciate dal vento. Guardo le donne, stupita le imito, sconfiggo la tirannia del tempo in cui vivo e comincio a sentir lievitare il mio passo perché il tempo assume giusto valore.
Osservo le donne… Sono regali… Si, sono “regali” nel doppio significato di ricchezza e bellezza donatomi.
La gratitudine è un miele che bisogna imparare ad elaborare senza avere timore dell’ape.
Sonia Cavallero
(primo workshop in assoluto)
Ho partecipato con grande entusiamo al workshop di Shobha dal 28 dicembre 2018 al 4 gennaio 2019.
Non avevo nessuna esperienza di fotografia ma la seguivo da diversi anni sui siti social. Shobha mi ha permesso di aprire gli occhi in modo diverso, sia sui paesaggi che sulla gente e la spiritualità indiana, sia nell’avvicinarmi all’arte della fotografia.
E’ stata una maestra preziosa che ha assecondato il mio entusiasmo neofita ed impacciato cercando di porre in risaltola caratteristica che accumunava le mie foto. I giorni sono trascorsi tra mille emozioni, colori e sentori.
Non c’è stato quasi luogo in cui non ci è stato permesso di fotografare. Durante questo periodo mi sono resa conto dell’importanza di cogliere l’attimo, di seguire quello che mi sta chiamando da dentro, sia a livello emozionale che a livello di immagine, cosa per meassolutamente nuova. In questa esperienza in India la presenza di un persona di lunga esperienza sia in questoprofessionale che di vita in questo paese, mi ha permesso di cogliere gli aspetti relativi alla bellezza, alla lentezza e alla spiritualità che permangono sempre nei gesti quotidiani anche e nonostante un’apparente frenesia.
Ho trascorso giorni molto intensi e ho legato senza problemi con tutto il gruppo nonostante non ci conoscessimo prima.
Annovererò questa esperienza di nuova espressione artistica, conoscenza e sorellanza, come tra una delle più significative che abbia mai sperimentato.
La luce e la dolcezza dei sorrisi mi rimarranno impressi, accompagnati da una più ampia e ariosa consapevolezza che ho sentito radicarsi in me sin dal primo momento. Grazie Shobha e Soraya, di tutto cuore.
Angela Mannino
(secondo workshop con Shobha, primo workshop in Nepal)