2015 Palermo – 18/20 giugno
NEWBORN
Chiudo gli occhi, respiro sempre più lentamente, a piedi scalzi, mi lascio guidare dalle immagini dentro di me.
La sensazione è del sogno, luce fievole appena percepita dai miei occhi.
Il profumo della mia casa, della mia infanzia, della mia vita.
Apro cassetti e trovo oggetti posate, ancora foto, tutto in silenzio, in punta di piedi.
Non abita più nessuno qua da molti anni, niente è stato spostato.
Siamo stati una famiglia numerosa, la casa era spesso piena di gente, il calore del cibo offerto, di un camino acceso sono come musica dentro di me.
Luce ed ombra, assenza.
Ritrovo mio padre nel suo laboratorio, tra i suoi limoni, nel suo aranceto, la sua Sicilia in terra Toscana, quanta pace questo luogo sa darmi, le ombre degli alberi, un grappolo d’uva ancora attaccato.
Ritrovo anche te, mamma, dopo tanto tempo, abbraccio il tuo dolore, la tua sofferenza, la tua vita. Una luce è dentro di me per sempre.
E’ tempo di trasformazione, di cambiamento, tutto si evolve, prende nuove forme, una vita nuova si fa spazio.
Questo lavoro, iniziato nel 2013, ha subìto molte battute d’arresto, molte immagini da me scattate sono andate perdute.
Fatti abbastanza strani mi hanno allontanato dal progetto. C’è stato bisogno di tempo, di determinazione, di nuove chiavi di lettura, di ostacoli da superare, di delusioni e dolori da affrontare. Poi tutto si è compiuto, tutto è andato al proprio posto.
Da sola sarebbe stato impossibile.
Molte sono le persone da ringraziare e lo farò.
Ma una su tutte, Shobha che con il suo amore, la sua voglia di andare oltre, mi ha letto dentro ed ha fatto uscire la mia parte buia, ciò che era depositato in una parte di me.
Dedico questo lavoro alla mia famiglia, a questa casa.
Lo dedico a me stessa per non aver smesso di credere nel progetto.
Rita Carriaggio
Palermo, 21/06/2015 solstizio d’estate
La luce sta cambiando. Tutto è pronto.
Il lavoro è terminato lascerò che l’acqua di questo mare accolga le immagini, un battesimo di rinascita per me.
I sentimenti sono contrastanti, senso di colpa, tenerezza, sento di non essere più solo figlia ma un tramite, un canale.
Il silenzio ancora una volta ha un ruolo importante. I fiori completano il rito.
La mia mano accompagna tutto, di nuovo inizia un cammino.
Un’unica immagine resta ancora, non è ancora pronta, ha bisogno di più amore, mia madre.
NEWBORN
I close my eyes, I breath slower and slower. Barefoot I let myself be guided by the images inside of me.
The feeling is the one of dreams, faint light barely perceived by my eyes.
The smell of my house, of my childhood, of my life.
I open the drawers and I find objects, cutlery, more pictures, all in silence, tiptoed.
Nobody lives here anymore since many years, nothing has been moved.
We have been a numerous family, the house was often full of people, the warmness of the food offered, of a lit up fire in the fireplace are like music inside of me.
Light and shadow, absence.
I find again my father in his laboratory, amongst his lemontrees, in his orangery, his Sicily on Tuscan land. This place is able to give me so much peace, the shadows of the trees, a bunch of grapes still hanging.
I find you again as well, mother, after such a long time. I embrace your pain, your suffering, your life. A light is inside of me forever.
It’s time for transformation, for change. Everything is evolving, taking new shapes. A new life is gaining room.
This work, started in 2013, suffered many setbacks. Many pictures I took went lost. Quite Strange events pushed me far from the project.
There was need for time, for determination, for new reading angles, for obstacles to be overcome, for disappointments and pains to be faced.
Then, all got fullfilled, every piece went to its own place.
Alone, all this would have been impossible.
Many are the persons to be thanked and I will do that.
But one person over all the others, Shobha, who, with her love and her will to go beyond, has read inside of me and made my darkest part, and what was stored in it, emerge.
I dedicate this work to my family, to this house. I dedicate it to myself, for not having stopped believing in the project.
Palermo, 21/06/2015, Summer Solstice.
Brava!
Le foto di Rita Carriaggio esprimono con grande efficacia la voglia di recuperare una memoria importante ed insieme il disagio di varcare una soglia non solo fisica. Anche la luce sembra esitare nell’entrare in ambienti appena schiusi e nel posarsi sugli oggetti di una quotidianità interrotta da tempo (giorni, anni?)
Si viene coinvolti in un sentimento di forte rispetto e quasi invitati a muovere i passi in punta di piedi. Tra quiete ed ombre percepiamo silenzi, voci sommesse, odori, presenze e, fuori, una natura amica.
Grazie Rita di averci invitati ad entrare con te in questa casa.
Paolo Stefanini