2014 Palermo 1-3 agosto
Il vento di Palermo
Il vento africano mi ha accolto mentre scendevo dall’aereo che mi aveva condotto per la prima volta a Palermo. Un vento caldo, profumato di mare e di agrumi. Lo stesso vento che sul bellissimo terrazzo di Shobha, all’ombra di una tettoia, suonava deliziosamente i campanellini, gli specchietti, le bacchette di bambù sapientemente dislocati. Il medesimo vento che ci ha accompagnato durante le nostre uscite volte a cogliere gli aspetti più nascosti, più intimi, più riservati di una Palermo per me sino ad allora sconosciuta.
E questa immersione in una città dalle mille sfaccettature, dai contrasti acuti, dalle contraddizioni evidenti, mi ha permesso di conoscere realtà uniche in un contesto di grande dignità, nonostante il degrado e la povertà diffusi. Palermo è apparsa, ai miei occhi ed all’occhio della mia fedele macchina fotografica, come una città tutto sommato felice, dove l’adattamento al contesto in cui si vive è prioritario e di fondamentale importanza per rispondere positivamente al pessimismo dilagante in altre realtà urbane. L’arte di “arrangiarsi” è creatività pura messa al servizio del quotidiano dai palermitani. Shobha mi è stata sempre accanto suggerendomi situazioni, posizioni, visioni della realtà antitetiche agli standard generalmente utilizzati durante i workshops.
Siamo andati alla ricerca di soggetti da fotografare che esulassero i clichés noti e scontati. Da tale progetto sono derivate 18 immagini in bianco e nero. Il 18 rappresenta il carattere ricettivo, creativo, intuitivo dell’individuo. E’ un numero essenzialmente femminile, simboleggia la donna, nel significato di madre che genera una nuova vita. In tal senso questa mia ricerca vuol essere uno stimolo ed una riflessione per l’intera città di Palermo: i suoi abitanti, le istituzioni, gli intellettuali debbono far fronte comune alla dilagante supremazia dell’illecito mafioso che potrà essere arginato, circoscritto e sconfitto, solamente con la consapevolezza di poter scardinare l’omertoso silenzio e le profonde connivenze, mediante uno spirito ed una visione del futuro innovativi. Solo attraverso questa nuova coscienza il vento caldo che soffia a Palermo, porterà tra i suoi vicoli stretti il profumo della libertà.
Fabrizio Loiacono
Fabrizio Loiacono
Nasce a Roma il 26 giugno 1958.
Sin dall’adolescenza si appassiona all’arte della fotografia e crea la sua prima camera oscura, per lo sviluppo del bianco e nero, all’età di 18 anni.
Inizia la sua attività di reportage nel 2008, spingendosi sin nei più remoti villaggi africani o indiani per documentare la vita, le tradizioni e la cultura dei popoli indigeni a rischio di estinzione.
Espone in diverse mostre personali e collettive in Italia ed all’estero.
Crea un sito (www.obiettivosulmondo.com) che contiene le fotogallerie degli scatti effettuati e dei video realizzati.
(http//www.facebook.com/fabrizioloiaconophotographer)
Agosto 2014, primo workshop di fotografia a Palermo con Shobha.