DAL 4 AL 7 SETTEMBRE 2008
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Palermo è folle, contraddittoria, malinconica e amara.Nel centro storico i palazzi fatiscenti distrutti dai bombardamenti della seconda guerra mondiale fanno sembrare che il tempo abbia congelato la città. Immobile e statuaria come le donne vestite di nero sedute agli usci. Fuori dal tempo come i mestieri che non si trovano più da nessuna parte, gli uomini che giocano a carte, i carretti dei venditori ambulanti e le strade in cui si vende solo latta.
E’ folle perché nei vicoli del Borgo capita di vedere ragazzini passeggiare con i pony delle corse clandestine, perchè la spiaggia di Mondello ad agosto sembra un luna park, e perché i bambini di quartiere giocano con le pistole ad acqua intorno alla statua di padre Pio.
I mercati di Ballarò della Vucciria e del Capo sono un’esplosione di colori, profumi e sapori di altri tempi.
Il cibo è onnipresente, rigoglioso e sensuale. Sempre abbondante. I visi sono antichi, passionali e pigri come quelli degli arabi. È come se nascondessero sempre qualcosa, qualche mistero al di là della tenda messa al posto della porta per rinfrescare dal caldo.
Palermo è nera. Ogni strada porta il nome o è il luogo di qualche morte di mafia.
Sacro e profano, religiosità e superstizione si mescolano. Santa Rosalia è un pò dappertutto, nelle case su altarini luminosi accanto al televisore, per le strade dei quartieri innalzata in processione in cortei di bande, fuochi d’artificio e coriandoli.
Lo Spasimo è una grandiosa cattedrale gotica scoperchiata e rimasta a cielo aperto, la si scopre in una strada stretta all’interno di un portone che non ci si aspetterebbe mai. Così anche le ricchezze e i lussuosi giardini dei palazzi nobiliari sono nascosti dietro a facciate decadenti.
Camminare a Palermo è come passeggiare sul filo tra il detto e il non detto, l’incompiuto. È piena di misteri, piena di veli e non si fa scoprire subito ma piano piano quindi stupisce sempre.
Il workshop è finalizzato allo sviluppo e alla realizzazione di un progetto di reportage su Palermo.
Ognuno sceglierà un punto di vista per realizzare il proprio progetto fotografico, un tema, un luogo o una storia.
L’ultimo giorno è previsto un incontro con Letizia Battaglia.SEPTEMBER 4 TO 7, 2008
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Palermo is crazy, contradictory, melancholy, embittered. Crumbling palaces, bombed during World War II, still stand in the old city centre as if time had frozen the city. Statuesque like women dressed in black sitting on the street doors. Out of time like traditional trades you can no longer find anywhere else, men playing cards, pedlars’ carts. Crazy in the alleys of the Borgo you can meet boys strolling with the horses of clandestine races, Mondello’s beach is a fun fair, boys play with water pistols around Padre Pio’s statue.
Markets in Ballarò and Vucciria burst with colours, smells and tastes of days gone by.
Food is everywhere, blooming and lustful, always plenty. Faces are ancient, passionate and lazy like the Arabs’. It’s like they always keep something hidden, some mystery beyond the curtain in place of a door to keep rooms fresh.
Palermo is black. Many streets are named after someone killed by the Mafia or are the place of a slaughter.
Things sacred and profane, religion and superstition mix together. Saint Rosalia is everywhere, in homes on little lighted altars by the TV set or carried in street processions with music, fireworks and coriandoli.
The Spasimo is a grand gothic cathedral left without a roof; you discover it in a narrow street in a courtyard you’d never expect. Likewise treasures and luxuriant gardens of noble palaces hide behind ruined facades.
Palermo is mysterious, veiled it won’t let itself be discovered all at once but slowly so it always amazes you.